Moda sartoriale e design: quando due mondi si incontrano
Uno dei lanifici made in Italy più antichi al mondo, un maestro del design contemporaneo e un sarto dall’animo artistico: sono loro i protagonisti del progetto BemyGuest presentato al Fuori Salone
DI SILVIA CICCHETTI
Ci sono incontri capaci di creare sinergie speciali, e quello tra Vitale Barberis Canonico, storica etichetta biellese del made in Italy da oltre 350 anni, il designer Luca Nichetto e il sarto Antony Knight, ne è l’esempio.
La storia di questa azienda di famiglia e degli altri due protagonisti, del resto, si basa su una passione comune per il bello, per l’artigianalità, per il design. E, per celebrare questo amore è nato un progetto, presentato in occasione del Fuori Salone, capace di unire questi mondi differenti, ma molto simili tra loro. Ve lo raccontiamo qui…
Si chiama BemyGuest ed è una collezione di lampade design realizzate da Luca Nichetto, in un’esclusiva tiratura limitata, per la storica azienda di Biella. Oggetti luminosi dalle figure antropomorfe costruite in resina e vetro soffiato di Murano, che prendono ispirazione dai manichini degli atelier. E, proprio come in un atelier sono state presentate al pubblico.
Il percorso ha inizio, infatti, in una sorta di laboratorio sartoriale ricreato ad hoc, dove sono appesi centinaia di cartamodelli, e si conclude in un whisky bar all’inglese con un pianoforte a coda, uno Steinway&Sons B-211 Spirio Black Masterpiece (il n. 8 su 20 prodotti in tutto il mondo) che, magicamente, suona da solo musica jazz.
In questo spazio suggestivo e surreale le lampade antropomorfe di Luca Nichetto prendono vita, si vestono dei tessuti pregiati di Vitale Barberis Canonico e diventano dei personaggi immaginati dall’estro del sarto Antony Knight. Ed è proprio lui che ce li presenta, in un viaggio capace di portarci attraverso mondi e personalità diverse, raccontate attraverso l’uso sapiente dei vestiti.
C’è la giornalista «piena di borse perché è sempre in giro alla ricerca di notizie nuove da scrivere» ci spiega Antony, il business man con l’immancabile camicia diviso tra un passato idealista e un presente calcolatore, la cantante lirica protagonista sul palco con l’iconico boa (realizzato manualmente in tessuto) e l’influencer che «non si capisce a primo impatto cosa indossi, perché il suo guardaroba è sempre particolare: un’anticipazione dei trend che vedremo nelle stagioni successive». E poi, ancora, il politico dalle spalle larghe, la professoressa con il suo amore per i libri (realizzati in cotone e cuciti sulla gonna), e il nobile dandy, elegantissimo con il suo gilet realizzato a mano.
Tutti gli abiti di questi personaggi che vestono le lampade BemyGuest sono stati pensati, ma anche creati, proprio da Antony che con la sua sensibilità, conoscenza dei tessuti, della materia e dei tagli, ma soprattutto grazie alla sua visione artistica, ha dato vita a un panorama umano vario e affascinante, a tratti cinico e a tratti sognatore. Del resto, non è forse la moda e i vestiti che coprono il nostro corpo (in questo caso la struttura delle lampade antropomorfe di Luca Nichetto) uno dei mezzi più potenti capaci di raccontare chi siamo e la nostra personalità al mondo?
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